Continuiamo il nostro viaggio goloso nel belpaese, iniziato qualche settimana fa…

La panna cotta.

Dolce tipico di origine piemontese… o no?

Le sue origini sono incerte: la regione Piemonte ha identificato la panna cotta come prodotto agroalimentare tradizionale datandone le origini del dolce agli inizi del Novecento, quando, nelle Langhe, sarebbe stato inventato da una signora di origine ungherese.

Tanto lontane sono le sue origini, quanto interessanti certe interpretazioni attuali: evidentemente la panna cotta continua ad ispirare!

Il panettone.

L’unica cosa sicura è che è una ricetta milanese.

Ma sulla sua introduzione ci sono varie leggende.

Narra una leggenda, ad esempio, che il panettone fu inventato da un certo Toni, garzone di cucina, quasi per caso, in occasione del Santo Natale 1495, per la corte del Duca Ludovico Il Moro.
Questo dolce chiamato”Pan del Toni”, sarebbe nato dopo che il Toni, disperato per l’amore non corrisposto per la figlia del suo principale, avrebbe gettato nel forno gli impasti rimanenti del giorno precedente, mischiandoli ad altri ingredienti.

Oppure… da Ugo degli Atellani, falconiere di Ludovico il Moro, che si fa assumere da Toni come nuovo garzone, per vedere di più Adalgisa (figlia di Toni), di cui è innamorato, mentre gli affari del negozio vanno di male in peggio.
Ugo ruba una coppia di falchi per poter comprare il burro, che aggiunge in gran quantità al preparato, con il risultato… che tutti conosciamo.

Ancora altri, invece, raccontano di suor Ughetta, cuoca di un povero convento, e di come decise di unire i pochi ingredienti rimasti nella cucina del monastero, per regalare alle suo consorelle un Natale un po’ più felice.

Comunque sia nato, il panettone è talmente ricco e suggestivo che riesce a vivere nelle variazioni più diverse: conoscete, ad esempio, il pudding di panettone?

La pastiera.

Di origini molto antiche, pare che la pastiera risalga ai culti pagani, quando la si preparava per celebrare l’arrivo della primavera.

Il nome “pastiera” sembrerebbe derivare dall’abitudine, consolidata per un certo periodo di tempo, che vedeva utilizzare al posto del grano cotto la pasta cotta; tutt’oggi ci sono ancora massaie che preparano la pastiera utilizzando paste del tipo spaghetti o capellini.

Nell’attuale versione, fu inventata probabilmente nella pace segreta di un monastero dimenticato napoletano.
Un’ignota suora volle che in quel dolce, simbologia della Resurrezione, si unisse il profumo dei fiori dell’arancio del giardino conventuale. Alla bianca ricotta mescolò quindi una manciata di grano – che, sepolto nella bruna terra, germoglia e risorge splendente come oro – aggiunse poi le uova, simbolo di nuova vita, l’acqua di mille fiori odorosa come la prima vera, il cedro e le aromatiche spezie venute dall’Asia.

Per i partenopei ogni pastiera è unica, è così è anche per i blogger 🙂

Il salame di cioccolato.

Il salame di cioccolato è un dolce amato, conosciuto e preparato un po’ in tutta Italia, con alcune varianti da regione a regione; di facile e veloce realizzazione, è molto gustoso, e lo troviamo per esempio, sulle tavole dell’Emilia Romagna a fine pasto, in occasione della Pasqua.

Ormai, però, il salame di cioccolato, è ritenuto – meritatamente – un dolce adeguato a tutte le occasioni.

E proprio il nostro blog ne presenta un’ottima interpretazione “all’inglese”.