Cosa significa una buona mise en place

Care amiche,

si parla molto di mise en place, di apparecchiare la tavola in un certo modo, magari in base alla stagione o all’occasione festiva…

Ma cosa si intende veramente con questa espressione e – soprattutto – cosa significa per noi?

Mentre il significato in senso letterale è facile a trovarsi – significa infatti “messa sul posto”, “disposizione”, con riferimento alla preparazione di un pasto e quindi di una tavolata – quello che a me interessa di più è l’aspetto che tocca da vicino noi che abbiamo la passione per le belle tavole, i bei ritrovi con le persone che amiamo, sia nei momenti di festeggiare sia nei momenti più quotidiani, ma non per questo meno importanti.

Lasciate quindi che vi racconti il punto di vista della vostra Matilde su…

Cosa significa una buona mise en place

1 – Una buona mise en place significa lavorare meno

Forse non sarà evidente al primo momento – talvolta si pensa alla mise en place come a “un lavoro in più”, una cosa ulteriore di cui preoccuparsi, oltre al menu, agli inviti e al resto – invece, mie care, avere un’impostazione è sempre un aiuto.

Un esempio: se sapete già che d’estate preferite le tovaglie sgargianti e d’inverno quelle bianche, ecco che vi siete risparmiate la fatica di pensarci e di scegliere!

Se poi il convivio diventa impegnativo, come ad esempio un banchetto di matrimonio in casa, beh, in questi casi l’accurata preparazione in anticipo della tavola è un elemento molto importante dell’organizzazione.

2 – Una buona mise en place significa concentrarsi nel modo giusto

In che stagione siamo? Per quale motivi ci ritroviamo insieme a tavola? Che atmosfera ci piacerebbe creare?

Queste domande, in realtà, sono vari punti di vista su un tema solo: il modo migliore di accogliere i nostri ospiti, attraverso ciò che mettiamo davanti ai loro occhi nel momento in cui si avvicinano alla nostra tavola.

Ecco perché la mise en place ci aiuta a fare “mente locale” , quindi a fare meglio!

3 – Una buona mise en place significa stabilire un rapporto con gli ospiti

Il centrotavola, i colori, i segnaposto, la scelta degli abbinamenti, la luce e – perché no – la musica: tutto questo è mise en place, ma non solo!

Attraverso tutto questo noi comunichiamo qualcosa ai nostri invitati…

In primo luogo la nostra cura per il loro benessere a tavola, e poi un gusto particolare, oppure un argomento di conversazione.

Anche qui mi fa piacere farvi un esempio pratico: siamo in pieno autunno, stagione del melograno: perché non creare dei segnaposti personalizzati con questo bel frutto?

Questo ci darà poi lo spunto di conversazione per raccontare a tutti come il melograno sia un frutto fortunato e portatore di produttività, ricchezza e fertilità….

Ed ecco che la conversazione – parte importantissima dell’Arte del Ricevere – avrà avuto un inizio beneaugurante e gradevole per tutti.